15 la truffa, truffa aggravata, Polizia, arrestati, L’accusa, frode informatica 2023.8,2024.2-5 ✓Press ✓Italy,Italia,意大利

2024.5.5, A Giarre e Mascali imperversa la truffa del “finto incidente”. Diversi anziani derubati
(最近几周,在贾雷和马斯卡利,几名老年人成为假警察和假律师诈骗的受害者。使用的方法(不幸的是,现在已被证明)总是一样的:假警察通过电话联系潜在的受害者,告诉他一名家庭成员遭遇了严重的交通事故,如果受伤方得不到赔偿,他就有被捕的危险。)

A Giarre e Mascali imperversa la truffa del “finto incidente”. Diversi anziani derubati

Nelle ultime settimane, a Giarre e Mascali, diverse persone anziane sono state vittime di truffe da parte di finti carabinieri e avvocati. Il metodo utilizzato – e ormai purtroppo collaudato – è sempre lo stesso: un finto carabiniere contatta telefonicamente la potenziale vittima raccontandole che un suo familiare è stato coinvolto in un grave incidente stradale e rischia l’arresto se non viene risarcita la parte lesa.

A questo punto, entra in scena un finto avvocato che contatta l’anziano e, sfruttando la sua vulnerabilità e gli affetti familiari, si fa consegnare denaro e oggetti di valore. In tre distinti casi la truffa, purtroppo, è andata a buon fine. Ad agire, secondo quanto si è’ appreso, è un gruppo criminale campano, specializzato in questo tipo di raggiri sistematici.

Il 17 aprile scorso a Mascali, una donna di 80 anni ha consegnato ai truffatori 900 euro in contanti, sempre a Mascali un’altra anziana, soggiogata dai truffatori, ha consegnato 3.600 euro in contanti. Clamoroso l’episodio avvenuto il 18 aprile scorso a Giarre: un uomo anziano ha consegnato ai truffatori circa 7.000 euro tra contanti, gioielli e preziosi.

I carabinieri della Compagnia di Giarre organizzeranno a breve nuovi incontri pubblici con gli anziani nelle parrocchie e, prossimamente anche al teatro Rex di Giarre per informarli su come difendersi dalle truffe.

I consigli per gli anziani
Non date mai denaro o oggetti di valore a persone che non conoscete.
Non fate entrare in casa persone sconosciute.
Se ricevete una telefonata da una persona che dice di essere un carabiniere o un avvocato e vi chiede denaro o beni di valore, riattaccate il telefono e contattate il 112.
Parlate con i vostri familiari e amici di queste truffe e di come difendersi.

2024.5.5, Pavia, la vittima, una donna 71enne, ha sorpreso un impostore che frugava nella cassaforte ed è stata spintonata a terra. Poi, la fuga con il bottino
(圣杰内西奥,假水技师被发现,诈骗以抢劫告终。受害人帕维亚(Pavia)是一名71岁的妇女,她抓到一名冒名顶替者在保险箱里翻找东西,她被推倒在地,然后抢劫犯带着赃物逃跑)

San Genesio, finti tecnici dell’acqua vengono scoperti e la truffa finisce in rapina
Pavia, la vittima, una donna 71enne, ha sorpreso un impostore che frugava nella cassaforte ed è stata spintonata a terra. Poi, la fuga con il bottino

San Genesio ed Uniti (Pavia), 5 maggio 2024 – La truffa è stata scoperta, ma è così finita in rapina.

Una donna di 71 anni, l’altro pomeriggio verso le 18, ha ricevuto l’inattesa visita a casa, in via Marconi a San Genesio, di due uomini che si sono spacciati per dipendenti di Pavia Acque, che l’hanno convinta a farli entrare per effettuare dei controlli all’impianto. La donna è stata quindi tenuta impegnata da uno dei due finiti tecnici, ma ha notato che l’altro si era allontanato verso una parte della casa in cui non c’erano rubinetti e lo ha raggiunto proprio mentre stava rovistando nella cassaforte, che era già aperta.

A quel punto i due impostori, vistisi scoperti, non hanno desistito dal mettere a segno il colpo e hanno tramutato la truffa in rapina, spintonando a terra la donna e fuggendo con un bottino in gioielli d’oro, per un valore non quantificato, oltre a libretti di assegni. La vittima ha chiamato la polizia, intervenuta per un sopralluogo ma quando ormai i malviventi si erano già allontanati, riuscendo a far perdere le proprie tracce. La donna per fortuna non è rimasta ferita e anche se per precauzione era stata chiamata sul posto anche l’ambulanza, non è stato necessario il trasporto in ospedale.

“In ottica di prevenzione del rischio truffe, Pavia Acque – spiega una recente nota della società per la campagna di spostamento contatori – ha previsto che tutti i propri operatori e quelli di fornitori esterni, incaricati di rilevare le letture o di sostituire i contatori, siano sempre riconoscibili grazie a un tesserino su cui è presente la foto del tecnico e un numero identificativo, che può essere verificato chiamando il numero verde gratuito 800 193 850 (attivo da lunedì a sabato, dalle 8 alle 20) per accertarne la corrispondenza”.

2024.5.3, Resort di lusso da 13 milioni con il Superbonus: la mega truffa dei coniugi

Resort di lusso da 13 milioni con il Superbonus: la mega truffa dei coniugi
3 Maggio 2024

La Guardia di finanza ha individuato una presunta truffa sul Superbonus 110% in provincia di Siracusa per la realizzazione di un resort di lusso

Vasta operazione della Guardia di Finanza a Noto, in provincia di Siracusa, dove è stato posto sotto sequestro un resort di lusso del valore di 13 milioni di euro a seguito di un’operazione condotta sulla traccia delle truffe sul Superbonus 110%. Gli uomini delle Fiamme gialle hanno proceduto al sequestro dei beni preventivo per un valore pari a quello della presunta truffa. Nel mirino degli investigatori sono finiti due coniugi con l’accusa di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

All’attenzione della Guardia di finanza ci sono due compravendite effettuate nel 2020 e nel 2021, costituenti entrambe fabbricati in stato di abbandono e annessi terreni agricoli. “Subito dopo la stipula del rogito veniva registrata all’anagrafe tributaria la costituzione di due condomìni con sede nella provincia di Siracusa e Ragusa, di cui la donna risultava essere rappresentante”, scrive la Guardia di finanza nella sua nota, sottolineando che i due “hanno presentato le richieste per il beneficio fiscale del Superbonus, ottenendo il riconoscimento di un credito pari al 110% di quanto speso per i lavori”.

In base all’accusa, la presunta truffa risiederebbe nel frazionamento catastale, perché, scrivono i finanzieri, “procedevano, senza averne ancora titolo e con l’ausilio di alcuni professionisti compiacenti, al frazionamento catastale dei due fabbricati mediante la costituzione di 118 nuovi subalterni rispetto ai 4 originari”. Questo, sottolineano, al fine “di ottenere un beneficio fiscale di gran lunga maggiore rispetto all’importo spettante”. La normativa sul Superbonus 110%, infatti, prevedeva si ottenere un massimo di 96mila euro per ogni unità immobiliare.

Ciò significa che i due coniugi finiti sotto indagine, se avesse proceduto con l’iter regolare, e non avessero frazionato (sulla carta) le due strutture, avrebbero ottenuto il bonus per appena quattro unità immobiliari, per un totale inferiore ai 400mila euro. Con questo stratagemma, invece, hanno ottenuto 118 subalterni, moltiplicando esponenzialmente i benefit spettanti. La suddivisione, hanno rilevato dalla Guardia di finanza, è stata comunque fittizia e non vi erano reali divisioni tra le unità immobiliari.

Di fatto, mettono in evidenza le Fiamme gialle, si è trattato di “un’operazione immobiliare speculativa, finanziandola interamente a spese dello Stato”.

2024.4.30,La truffa dei vestiti da pagare: italiano arrestato in Canton Ticino, prendeva di mira gli anziani
(一名意大利人在提契诺州被捕,被指控犯有连环诈骗案,特别是针对老年人的诈骗案。)

La truffa dei vestiti da pagare: italiano arrestato in Canton Ticino, prendeva di mira gli anziani

Un italiano è stato arrestato in Canton Ticino, accusato di essere un truffatore seriale ai danni soprattutto di anziani. Lo comunicano il Ministero pubblico e la Polizia cantonale: l’arresto del 55enne, residente in Italia, risale al 29 aprile scorso.

Questo il modus operandi: la persona presa di mira viene avvicinata con un pretesto da sconosciuti che, spacciandosi a volte per ex colleghi, consegnano delle giacche o altri abiti di cui dispongono chiedendo in cambio un contributo. Convincono quindi la vittima a recarsi al più vicino bancomat invitandola a prelevare il necessario (di norma alcune migliaia di franchi) per poi allontanarsi una volta in possesso del contante.

L’arresto è stato reso possibile grazie alla segnalazione di un collaboratore di un istituto di credito. Gli accertamenti subito avviati e la prontezza delle pattuglie attive sul territorio hanno quindi permesso di intercettare e fermare il 55enne mentre si allontanava dopo aver desistito dal commettere il raggiro. La perquisizione del veicolo su cui si muoveva ha infine portato al rinvenimento di diversi capi di abbigliamento. L’ipotesi di reato è di truffa. L’inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Valentina Tuoni.

“Al fine di evitare sgradite sorprese, la Polizia cantonale invita a una sana diffidenza quando si viene avvicinati da sconosciuti che chiedono del denaro o un contributo in cambio di merce non richiesta – si legge nella nota – È sempre bene evitare di consegnare il contante o di farsi accompagnare a uno sportello bancomat specificando che dovete dapprima consultarvi con qualcun altro (un parente o un conoscente di cui ci si fida e con cui verificare le informazioni)”.

2024.3.7,90岁迪萨比奥挫败假警察骗局
毫无疑问,她接到了一个令人震惊的电话。电话的另一端,一名自称警察的男子告诉她,她的儿子在军营里,无法说话。显然他急需钱,因为他遭遇了一场严重的车祸。
这个故事并没有说服一位来自萨比奥基耶塞的 90 岁老人,他坦率地回答这位自封的元帅:“为什么给我打电话,而不是他在家里拿着手机的妻子?”。
显然,骗子被老妇的迅速反应吓了一跳,只好放弃并挂断电话。

Ultranovantenne di Sabbio sventa la truffa del finto carabiniere

Ha ricevuto una chiamata senza dubbio allarmente. Dall’altro capo del telefono un uomo, identificatosi come un carabiniere, le diceva che il figlio si trovava in caserma ed era impossibilitato a parlare. Ovviamente aveva bisogno urgente di soldi perché era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale.

Una storia che non ha convito una ultrnovantenne di Sabbio Chiese che al sedicente Maresciallo ha candidamente risposto: “Perché chiama me e non sua moglie che è a casa e ha un telefono cellulare?”.

Evidentemente spiazzato dalla prontezza dell’anziana, al truffatore non è rimasto altro da fare se non desistere e riagganciare, anche per evitare di finire nelle grane. O forse per provare a ingannare una nuova potenziale vittima.

Terminata questa chiamata, la donna ha prontamente allertato la Polizia locale che si è recata nella sua abitazione per tranquillizzarla e capire un po’ meglio quanto accaduto.

2024.3.7,涉及老年人的诈骗案,知名餐馆老板被定罪
阿索洛历史中心贸易商前总裁比安卡·玛丽亚·泰萨罗 (Bianca Maria Tessaro) 被判处一年零六个月的刑期。据称,这名女子从一名富有的养老金领取者那里偷了超过 7 万欧元。

Truffa ad un anziano, condannata nota ristoratrice
Un anno e sei mesi è la pena che è stata inflitta a Bianca Maria Tessaro, ex presidente dei commercianti del centro storico di Asolo. La donna avrebbe sottratto ad un facoltoso pensionato oltre 70mila euro. Per ottenere il beneficio della sospensione della pena dovrà versare interamente la provvisionale

Per beneficiare della condizionale dovrà pagare interamente la provvisionale (il risarcimento del danno sarà affidato ad un distinto procedimento civile) di 30 mila euro impostigli dal giudice. Bianca Maria Tessari, 66enne nota ristoratrice di Asolo (la tempo dei fatti gestiva il locale “Pane, Vino e San Daniele”) ed ex presidente dei commercianti del centro storico di Asolo, è stata condannata a un anno e sei mesi di reclusione. Era accusata di aver truffato un facoltoso ultrasettantenne di Asolo a cui avrebbe sottratto 70mila euro.

La trappola in cui era terminata la Tessaro sarebbe scattata nel luglio del 2017 quando la donna si sarebbe presentata a casa della vittima per farsi consegnare 600 euro e andare a ritirare al bancomat altri 1.400 euro, tranche che formalmente era relativa ad una attività di vendita di immobili che però si era rivelata fasulla almeno secondo la Procura di Treviso. I carabinieri della stazione asolana, che avevano nei giorni precedenti ricevuto la denuncia querela dell’anziano, peraltro affetto da varie e gravi patologie, le hanno teso una “imboscata” documentando sia la consegna del denaro liquido sia la transazione fatta allo sportello atm e ritrovando all’interno della macchina della ristoratrice la busta contenente i soldi e una cartellina con dentro dei documenti che certificavano i pagamenti.

Bianca Maria Tessaro (difesa dall’avvocato Alessandra Nava) con il pretesto di porsi come intermediaria in investimenti immobiliari, che si erano però rivelati una “sola”, sarebbe riuscita a spillare all’anziano oltre 70mila. A mettere i militari dell’Arma sulle tracce della nota ristoratrice erano state le figlie del pensionato, che avevano notato anomali movimenti di denaro sul conto corrente del padre.

2024.3.5,16岁假警察被他想诈骗的老太揭穿
自称军人试图逃跑,却被真正的军人阻止。该骗局于昨晚发生在罗马省奇维塔韦基亚。
昨天下午,这名冒充警察的未成年人联系了这名82岁当地妇女,告诉她她的侄子被捕了。不久之后,骗子出现在老妇家门口,索要一笔钱来为她的侄子开脱罪责,但82岁的老妇并没有上当。
活泼的“奶奶”注意到男孩年纪小,就扮演了侦探的角色。

Finto carabiniere a 16 anni, smascherato dall’anziana che voleva truffare
Il sedicente militare ha provato a scappare ma è stato bloccato dai veri uomini dell’Arma

Truffatore a 16 anni. Un finto carabiniere che ha provato a raggirare un’anziana. Il minorenne è stato però arrestato dai veri militari dell’Arma. La truffa lo scorso pomeriggio a Civitavecchia, in provincia di Roma.

Lo scorso pomeriggio il minorenne ha contattato la donna, una 82enne del posto, fingendosi un carabiniere, comunicandole dell’avvenuto arresto del nipote. Poco dopo, il truffatore si è presentato alla porta di casa dell’anziana chiedendo una somma di denaro per scagionare il nipote ma la 82enne non è caduta nel tranello.

Notata la giovane età del ragazzo, L’arzilla “nonnina” ha vestito i panni del detective e gli ha prima chiesto di fornire un tesserino di riconoscimento e poi ha allertato la badante che ha contattato immediatamente il 112.

Accortosi della scaltrezza della donna, il 16enne ha tentato di allontanarsi ma è stato bloccato dai carabinieri del nucleo operativo di Civitavecchia che sono intervenuti immediatamente e lo hanno bloccato. L’arresto è stato convalidato dal tribunale dei minori che ha disposto per il minore l’accompagnamento presso il centro di prima accoglienza di Roma.

2024.3.2 假律师诈骗两名老年妇女:警方正在调查

Un falso avvocato truffa due anziane: indagano i carabinieri

RAGUSA – I carabinieri del comando provinciale di Ragusa stanno indagando su un truffatore che ieri avrebbe raggirato una 85enne a Santa Croce Camerina e una 75enne a Scicli. Si sarebbe fatto consegnare contanti e monili in oro.

L’uomo, in corso d’identificazione, avrebbe utilizzato in entrambe le truffe lo stesso modus operandi. Si sarebbe finto un avvocato contattando telefonicamente la vittima e riferendo di un incidente stradale provocato dal figlio dell’anziana. Per l’incidente, lei avrebbe dovuto pagare a ristoro della copertura assicurativa.

In questo modo avrebbe ottenuto la fiducia della vittima e la contezza di disponibilità di contanti o valori a saldo delle presunte spese. Poi a quel punto l’uomo poi si presentava nell’abitazione della vittima per riscuotere quanto promesso.

2024.3.1 冒充公益志愿者,要求收取会员费,这是一种新的骗局。这起事件周三发生在圣朱利亚诺泰尔梅的一个小村庄 Madonna dell’Acqua 的 Via delle Murella 大街。

Si finge volontario dell’Assistenza. Chiede la quota di iscrizione: la truffa
L’allarme dell’associazione: “Incontro con il sindaco per chiedere più controlli”

Si è finto un volontario della Pubblica assistenza e ha chiesto di riscuotere la quota associativa, nuovo tentativo di truffa. E’ accaduto mercoledì in via delle Murella a Madonna dell’Acqua, frazione di San Giuliano terme. “Un nuovo episodio incredibile”, spiega il presidente della Pa Alessandro Betti. “Una persona (un uomo, nello specifico) si è presentato a casa di una nostra associata chiedendo di riscuotere il prezzo annuale della nostra tessera associativa 2024. In questo caso la socia è stata sveglia e brillante, ha risposto a tono facendo presente che aveva già pagato la tessera e chiedendo ragione di questa nuova richiesta. Sorpreso dalla reazione della signora, il lestofante si è rapidamente allontanato”. Proseguono i vertici della Pa. E’ stato fatto un identikit di chi ha tentato il raggiro, in modo da dare gli elementi alle forze dell’ordine e mettere in guardia gli altri su chi circola nel paese con cattive intenzioni. “Quello di via delle Palanche è, al momento, un campanello di allarme che non ha causato danni ma che deve sollecitare tutti ad una maggiore attenzione”. E si ribadisce: “Attention Achtung Attenzione. Per questo motivo chiederemo un incontro al sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio affinché, insieme a lui, si possa coinvolgere polizia municipale e carabinieri per incrementare i controlli sul territorio”. E ancora: “Ai soci e a tutti i cittadini vogliamo evidenziare che i nostri volontari – in questo momento – sono in giro sul territorio per consegnare le nuove tessere 2024; di norma vengono in divisa e, soprattutto, sono gli stessi volontari che incontrate nelle nostre sedi oppure vedete alla guida dei nostri mezzi”.

Le regole. “Si ricorda che anche nelle nostre sedi – aggiungono i vertici della Pubblica assistenza – si possono fare e ritirare le tessere per l’anno cominciato da poco, il 2024”. L’appello: “Perciò non facciamoci impaurire, tanto meno non rinchiudiamoci in casa; quello che serve è una maggiore attenzione e rimettere al centro la nostra innata capacità di farsi comunità in cui ognuno si sente parte attiva ed attenta, aiutando – ove necessario – un vicino in difficoltà. E non arretriamo perché nessuno si salva da solo”.

2024.3.1 他们假装车祸抢劫:城市街头新骗局

Fingono un sinistro stradale per derubare: nuova truffa per le vie della città
Persona derubata dopo presunto incidente stradale

Dopo la truffa dello specchietto, per le vie della città sta iniziando a circolare un nuovo tentativo di truffa.

Una persona, dopo aver udito un rumore sulla sua auto, è stata avvicinata da un individuo che affermava che qualcuno avesse danneggiato il veicolo. Invitata a scendere per verificare, la persona è stata condotta dietro l’auto, ma non ha riscontrato alcun danno.

Poco dopo, l’individuo si è allontanato rapidamente su un’altra vettura, lasciando la vittima ignara della sua reale intenzione. Solo successivamente, la persona ha scoperto la scomparsa dei suoi effetti personali, inclusi portafoglio, telefono, patente e bancomat.

Ancora più preoccupante, al tentativo di recarsi allo sportello bancomat, la vittima ha scoperto che erano stati prelevati dei soldi dal suo conto.

Le autorità locali stanno ora indagando per identificare i responsabili di questo ingannevole stratagemma. Tuttavia, questo episodio solleva interrogativi sull’incolumità dei cittadini sulle strade della città, invitando alla massima prudenza e vigilanza.

In attesa di ulteriori sviluppi, la comunità è chiamata a essere più vigile che mai, affinché episodi simili possano essere evitati.

2024.2.29 今天,我们镇上至少发生了三起利用经典的虚假事故方法进行的诈骗尝试。不幸的是,这种类型的骗局越来越普遍,尤其影响老年人,他们在面对这些情况时往往更加脆弱和天真。

Tre tentativi di truffa ai danni di anziani in una sola giornata. L’appello alle famiglie
La collaborazione e la vigilanza di tutti sono essenziali per prevenire e contrastare le truffe e per garantire la sicurezza e la tranquillità della nostra comunità

Oggi nella nostra cittadina si sono verificati almeno tre tentativi di truffa con il classico metodo del falso incidente. Questo tipo di raggiro, purtroppo, è sempre più diffuso e colpisce soprattutto gli anziani, che spesso sono più vulnerabili e ingenui di fronte a queste situazioni.

Dal racconto di una delle vittime emerge la richiesta di soldi da parte del finto avvocato per scongiurare la denuncia nei confronti del nipote a seguito dell’investimento di una donna in stato di gravidanza. In generale le telefonate fanno leva sulla paura e l’istinto di protezione dei nonni nei confronti dei propri nipoti. Il malvivente al termine della chiamata informa la vittima del passaggio di un falso avvocato a cui dare immediatamente il denaro.

Solo il sangue freddo e la lucidità hanno permesso ai tre anziani di non cadere nella trappola. A tale scopo fondamentali risultano essere le campagne di informazione e prevenzione che si sono susseguite nella nostra città negli scorsi anni ad opera dei carabinieri della locale stazione.

Lanciamo un appello alle famiglie affinché sensibilizzino i loro cari e conoscenti a non cadere in queste truffe. È fondamentale che gli anziani siano consapevoli di questi stratagemmi e non si lascino ingannare da persone senza scrupoli che cercano di approfittare della loro buona fede.

In caso di tentativo di truffa, è importante non fornire alcuna informazione personale e chiamare immediatamente il numero di emergenza 112 o un vicino di casa di fiducia. È fondamentale denunciare questi episodi alle autorità competenti per contrastare questo tipo di criminalità e proteggere i cittadini dalla truffa.

La collaborazione e la vigilanza di tutti sono essenziali per prevenire e contrastare le truffe, e per garantire la sicurezza e la tranquillità della nostra comunità. Siate vigili, non abbiate paura di chiamare aiuto e diffondete queste informazioni per proteggere voi stessi e le persone care.

2024.2.29 假牧师被揭穿:意大利南部7起欺诈案件受到审查

Smascherato finto sacerdote: 7 i casi di truffa contestati in tutto il sud Italia
Era riuscito a carpire la fiducia di numerosi parroci e da questi si era fatto consegnare somme di denaro per i bisogni dei suoi parrocchiani soprattutto nel periodo pandemico

Nei giorni scorso la Polizia di Stato su disposizione della Autorità giudiziaria ha eseguito ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari sulla richiesta della Procura della Repubblica di Trani a carico di un uomo di Andria, già gravato da precedenti specifici, di 23 anni.

A seguito di una complessa indagine gli inquirenti hanno riscostruito l’attività fraudolenta del soggetto che, fingendosi prete, era riuscito a carpire la fiducia di numerosi parroci e da questi si era fatto consegnare somme di denaro per i bisogni dei suoi parrocchiani.
L’ indagine si è estesa in tutto il sud dell’Italia poiché sono stati riscontrati raggiri in Abruzzo, in Basilicata, nella provincia Bat e di Bari.

Sette i casi contestati, in cui l’uomo riusciva ad appropriarsi di somme che venivano elargite dalle vittime nella convinzione di aiutare famiglie bisognose, con particolare riferimento al periodo pandemico.

L’ordinanza è stata notificata all’uomo che già si trovava in carcere a Trani per altra causa.
È indagato per i reati di truffa aggravata e sostituzione di persona. La Questura precisa che la posizione dell’indagato è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che lo stesso non può considerarsi colpevole sino ad una sentenza di condanna definitiva.

2024.2.29 从韦莱特里到弗拉斯卡蒂,在检察官办公室的授权和罗马金融警察的干预下,9 人因 Facade Bonus 欺诈被捕

Da Velletri a Frascati i 9 arresti per truffa su Bonus Facciate su mandato della Procura e intervento della Guardia di Finanza di Roma
9 ARRESTI PER TRUFFA SUL “BONUS FACCIATE”. SEQUESTRATI BENI PER 7,5 MILIONI E CREDITI DI IMPOSTA INESISTENTI PER 19 MILIONI DI EURO

Nella lotta contro le frodi fiscali e le truffe ai danni dello Stato è stata porta a compimento l’operazione congiunta della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma e del Nucleo Speciale Tutela Entrate e Repressioni Frodi Fiscali. In azione le Fiamme Gialle di Frascati, su mandato della Procura della Repubblica di Velletri. Un’indagine partita da una verifica fiscale su un’impresa di ristrutturazioni con sede a Roma ha portato allo smantellamento di un ingegnoso sodalizio con diramazioni in diverse regioni italiane.

Le Fiamme Gialle del Gruppo di Frascati, supportate dalla segnalazione del Nucleo Speciale, hanno scoperto un’organizzazione che, simulando interventi di ristrutturazione edilizia mai effettuati, ha generato falsi crediti d’imposta per bonus facciate, ammontanti a circa 80 milioni di euro. Questo ingannevole stratagemma ha coinvolto diverse regioni, tra cui Friuli-Venezia Giulia, Calabria, Lombardia e Toscana.

Gli approfondimenti hanno rivelato che i falsi crediti d’imposta, per un valore di 7,5 milioni di euro, sono stati ceduti a un ente creditizio, mentre altri 19 milioni sono ancora in possesso di sette diverse società. Questa operazione artificiosa ha avuto conseguenze gravi, minando l’integrità del sistema fiscale e arrecando danni significativi alle casse pubbliche.

La Procura della Repubblica di Velletri ha reagito con fermezza, ottenendo dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 9 persone coinvolte nell’organizzazione criminale. Quattro di loro sono stati sottoposti a ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre gli altri cinque sono agli arresti domiciliari.

Inoltre, sono stati sequestrati preventivamente circa 19 milioni di euro di crediti fiscali, oltre a beni mobili e immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie, fino a concorrenza dei 7,5 milioni di euro ceduti all’ente creditizio. Questo sequestro mira a prevenire ulteriori danni economici causati dalla truffa.

Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, e mentre si attende il giudizio definitivo, va sottolineato che gli indagati godono della presunzione di non colpevolezza. L’operazione rientra in un’ampia azione promossa dall’Autorità Giudiziaria e dalla Guardia di Finanza di Roma per contrastare le frodi fiscali che distorto le regole del mercato, danneggiando cittadini e imprenditori onesti. Questa azione determinata dimostra il costante impegno delle autorità nel preservare l’equità e l’integrità del sistema fiscale italiano.

2024.2.28 电话诈骗:蒂姆(Tim)涉案,被扣押3.2亿欧元

Truffa telefonia: coinvolta Tim, sequestrati 320 milioni di euro
Migliaia di persone si sono trovate abbonate a servizi mai richiesti

Èdi quasi 322 milioni di euro la cifra del sequestro notificata dai finanzieri della Guardia di finanza nell’ambito di un’indagine, della procura di Milano, che ha coinvolto Tim e alcune società di fornitura di servizi a valore aggiunto.

Da quanto si apprende, oltre a Tim (non indagata) a cui sono stati stati sequestrati quasi 250 milioni, risulterebbero coinvolte altre cinque società produttrici di contenuti – con sede a Roma, Torino, Milano e Madrid – che avrebbero beneficiato, secondo l’ipotesi accusatoria sostenuta dal pm Francesco Cajani (già titolare di un’analoga indagine che riguardava Wind), degli euro sottratti dal credito telefonico per giochi, suoneria, meteo, oroscopo e gossip, servizi ‘premium’ mai richiesti dagli utenti.

Gli utenti si trovavano abbonati ai servizi semplicemente cliccando inavvertitamente a banner o su determinati messaggi. E avevano esborsi settimanali o mensili. Sono una ventina gli indagati nell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Eugenio Fusco sui cosiddetti ‘ricavi tossici’.

Secondo quanto trapelato il business era da svariati milioni di euro. Il raggiro non avrebbe coinvolto anche connessioni mobili usate tra macchine per lo scambio di dati, senza intervento umano (le cc.dd. machine to machine, M2M, ad esempio gli impianti di allarme, domotica, ecc.). In totale sono 23 le persone fisiche indagate per frode, tutte appartenenti a diverse società.

Il filone investigativo “trae origine da precedenti indagini dalle quali era emerso analogo sistema di frode dell’operatore telefonico Wind Tre con il coinvolgimento di alcune società CSP / HUB tecnologici”, si legge in una nota della procura. Tra gli indagati, oltre ad alcuni funzionari di Tim, ci sono anche gli azionisti di riferimento della società Reply, una multinazionale italiana delle tecnologie digitali quotata alla borsa di Milano (sequestrati 7,9 mln) . Il ruolo di Reply, così come ricostruito dagli inquirenti, sarebbe quello di aggregatore di servizi a valore aggiunto (Vas) che sarebbero poi stati distribuiti attraverso le schede telefoniche Tim. Ma altre sono le aziende coinvolte che hanno subìto sequestri: 54 milioni di euro sono bloccati alla spagnola Telecoming Sa; 8,6 mln alla Engineering; 1,1 mln alla Bordebuzz e 1,5 alla Digirain.

Truffa telefonia con servizi Tim, sequestrati 320 milioni
Gli indagati, tra i quali alcuni all’epoca dipendenti Tim senza ruoli apicali, devono rispondere di frode informatica

I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, con i colleghi del Nucleo speciale tutela privacy e frodi di Roma, hanno notificato un provvedimento di sequestro per quasi 322 milioni di euro nel secondo filone dell’indagine milanese, aperta nel 2018, su una maxi truffa attraverso i servizi di telefonia che questa volta ruota attorno a Tim, azienda che non è indagata. Il decreto di sequestro, firmato dal gip su richiesta dei pm, riguarda altre 5 società che con l’azienda di tlc – a cui sono stati congelati quasi 250 milioni – avrebbero venduto cosiddetti “servizi vas”. Gli indagati sono oltre 20. Cinque società produttrici di contenuti – con sede a Roma, Torino, Milano e Madrid – avrebbero beneficiato, secondo l’ipotesi accusatoria, degli euro sottratti dal credito telefonico per giochi, suoneria, meteo, oroscopo e gossip, servizi ’premium’ mai richiesti dagli utenti.

L’accusa: frode informatica
In questo secondo filone dell’indagine, coordinata dal pm Francesco Cajani e dall’aggiunto Eugenio Fusco, gli indagati, tra i quali alcuni all’epoca dipendenti Tim senza ruoli apicali, rispondono di frode informatica (articolo 640 ter del codice penale). Il decreto di sequestro, firmato dal gip Patrizia Nobile, al netto dei circa 250 milioni di Tim, riguarda altri 70 milioni e oltre di euro spalmati su cinque società con sedi tra Milano, Roma, Torino e Madrid, che avrebbero realizzato e lavorato per la vendita dei servizi aggiuntivi a pagamento e non richiesti dai clienti. La prima tranche dell’inchiesta, aperta nel 2018 e da qualche mese al centro di un processo che si sta celebrando davanti al Tribunale di Milano, ruotava attorno a WindTre, società anch’essa mai indagata ma che ora è citata come responsabile civile nel dibattimento in cui sono imputati alcuni dei suoi ex manager. Anche in questo caso la presunta truffa da circa 99 milioni aveva portato a rilevanti sequestri e, oltre al processo di primo grado (per l’imputazione di tentata estorsione contrattuale si deve ricelebrare l’udienza preliminare), a sette patteggiamenti e ad una restituzione di 18,5 milioni di euro.

Oltre 30mila attivazioni illecite al giorno
La Procura aveva ipotizzato un sistema illecito che, tra il 2017 e il 2020, avrebbe consentito una «media di 30/40mila attivazioni» indebite «al giorno» di «servizi premium, cosiddetti Vas». Le indagini della Procura di Milano «hanno disvelato come fosse sufficiente visitare una pagina web o consultare un app con il proprio cellulare, talvolta con l’inganno di fraudolenti banner pubblicitari e, senza far nulla (cosiddetto ’Zero-Click’), per ritrovarsi istantaneamente abbonati a servizi che prevedono il pagamento di un canone settimanale o mensile», come spiega il procuratore Marcello Viola.

Un «business da svariati milioni di euro che ha tratto ulteriore profitto – si legge ancora – anche dalle attivazioni dei servizi Vas sulle connessioni mobili usate tra macchine per lo scambio di dati, senza intervento umano (le cosiddette ’machine to machine’, M2m, ad esempio gli impianti di allarme, domotica)». Sono stati sequestrati «248,9 milioni di euro» nei confronti di Tim spa e poi, per quanto riguarda i Content service provider e gli hub tecnologici, sono stati congelati 8,6 milioni nei confronti di Engineering Ingegneria Informatica Spa, 7,9 milioni a Reply Spa, 1,12 milioni alla società Bordebuzz, 1,43 milioni di euro alla Digirain. E ancora «10.000 euro nei confronti di Marchetto Federico, all’epoca dei fatti dipendente Tim aggregato presso un Csp» e «53,9 milioni di euro nei confronti del Csp spagnolo Telecoming Sg per il tramite dell’autorità giudiziaria spagnola».

Tim sorpresa da richiesta, vicenda sarà chiarita
Tim ha appreso con “sorpresa dagli organi di stampa della richiesta di sequestro, presentata dalla Procura di Milano e concessa dal Gip del Tribunale di Milano, in relazione al fenomeno delle attivazioni irregolari dei servizi di valore aggiunto, la quale interviene a oltre cinque anni dai fatti per cui si procede”. Lo rende noto la società. La società confida pertanto che “ogni aspetto della presente vicenda sarà chiarito nei tempi più brevi”

2023.8.19 网络骗子从将军手中拿走20万欧元:“他们欺骗了情报专家”
出生于斯卡利杰市的前指挥官德梅奥(De Meo):“没有人是安全的”“他们在网上欺骗了我……我知道,这似乎令人难以置信,因为我参与了情报和反间谍活动,我也可能上当,但事实就是这样。”
Gerardino (Gerry) De Meo 现年 71 岁,住在维罗内塞索纳市:“他承认,我也是一名现已退休的前陆军将军,也是网络诈骗的受害者”。他是一个享有声望的名字,他是一位高级军官,在他辉煌的职业生涯中,他担任过维罗纳北约后勤分队和阿菲意大利最大反原子掩体“西星”的最后一位指挥官。“如果我决定公开讲述我所陷入的噩梦 主要是为了警告社交网络的风险,让人们了解这些技术精湛的骗子所达到的肆无忌惮的程度,就像我一样,很容易陷入其中,我为我的真诚付出了高昂的代价”。
这位前将军永远不会忘记他的噩梦开始的日期:“我记得一切好像才刚刚开始,那是2021 年 7 月 7 日,我的 Facebook 页面刚刚发布的一张照片收到了三个“赞”。一切都是这样开始的,从那时起已经过去了两年,现在你在任何社交网络上都找不到我了,因为因为那三个非常无辜的“喜欢”,他们从我那里偷了超过二十万欧元……。当时,这位前将军独自留在家里:“对我来说,这是一种全新的体验,在生活和工作中,我总是被包围着。那周我的妻子去博洛尼亚看望我生了孩子的女儿,所以我发现自己暂时独自一人呆在维罗纳的家里”。德梅奥想通过电脑来打发时间,但这位前指挥官发现自己陷入了致命的欺骗:“一个反常的陷阱,组织得如此有效,乍一看根本不是一个骗局”。他本人对欺诈升级事件进行了追溯:“是一位自诩为中国女商人的给我发了这三个看似无害的“点赞”,让我相信了我们是在我曾服役过的德国认识的。起初我没想到那个女人不存在,而且是针对我的一个骗局,所以我没有怀疑就继续和她说话。”
直到事发之后,这位前007才意识到这是一个骗子:“她说她的名字叫艾米·黄(Amy Huang),她三十岁,她拥有一家家具公司,她住在奥地利格拉茨。我们开始用 WhatsApp 聊天。” 一种远距离的友谊就此诞生,直到自封的艾米·黄开始“提到一些有利可图的投资”。我总是把这件事放在一边,然后有一天他给了我一笔一千欧元的小生意。金额非常小,即使出于好奇,我还是接受了。我从来没有这样做过……” 这是比特币:“投资包括以加密货币的形式向平台发送资金,并通过奖金增加资金。我有自己选择的 ID 和密码。支付了一千欧元后,我收到了利息,一切似乎都很顺利,在第一笔投资之后,这位自封的东方企业家为我提供了更多。
但随后,越来越严重的损失开始了:“一次又一次的赌注,我最终损失了超过二十万欧元”。起初德梅奥很震惊,但后来“我从家人那里得到了安慰和帮助,他们对我做出反应至关重要”。这位前将军发出呼吁:“小心,没有人能免受这种威胁。”网上有危险,任何人都可能陷入其中,不幸的是我就发生了这种情况。

19 agosto 2023
Verona, la truffatrice online spilla 200mila euro al generale: «Hanno ingannato un esperto di intelligence»

De Meo, ex comandante Nato nella città scaligera: «Nessuno è al riparo»
Verona, la truffatrice online spilla 200mila euro al generale: «Mi hanno ingannato»
«Mi hanno ingannato online… Lo so, sembra incredibile che possa esserci cascato anch’io che mi sono occupato di intelligence e controspionaggio, però è andata proprio così».

Mettere in guardia
Gerardino (Gerry) De Meo ha 71 anni e abita nel comune veronese di Sona: «Anch’io, ex generale dell’Esercito ora in pensione — ammette — sono caduto vittima di una truffa sul web». Il suo è un nome di prestigio, è stato un alto ufficiale di rango e nella sua brillante carriera ha rivestito il ruolo di ultimo comandante del distaccamento logistico della Nato a Verona e di «West Star», il bunker antiatomico più grande d’Italia ad Affi. «Se ho deciso di raccontare pubblicamente l’incubo in cui sono sprofondato — esce allo scoperto l’ex alto ufficiale – è principalmente per mettere in guardia dai rischi dei social network, per far capire il livello di spregiudicatezza raggiunto da questi abilissimi truffatori e quanto sia facile caderci com’è capitato a me, che ho pagato a carissimo prezzo la mia buonafede».

I like a una foto
L’ex generale non dimenticherà mai la data in cui ha preso il via il suo incubo: «Ricordo tutto come fosse appena cominciato, era il 7 luglio 2021 quando mi arrivarono tre “like” a una foto che avevo appena postato su quella che all’epoca era la mia pagina Facebook. Tutto è iniziato così, da allora sono trascorsi due anni e adesso non mi troverete più su alcun social network, perché per colpa di quei tre innocentissimi “like” mi hanno spillato oltre duecentomila euro…È stato sconvolgente». Per qualche giorno l’ex generale era rimasto in casa da solo: «Un’esperienza per me del tutto nuova, nella vita e sul lavoro ero sempre stato circondato da persone, quella settimana mia moglie era andata a trovare a Bologna mia figlia che aveva avuto un bambino e così io mi sono trovato momentaneamente solo in casa, a Verona». De Meo voleva ingannare un po’ il tempo stando al computer, invece l’ex comandante si è ritrovato preda di un micidiale inganno: «Una trappola perversa, organizzata così efficacemente da sembrare all’inizio tutto fuorché un raggiro». È lui stesso a ripercorrere l’escalation truffaldina: «A inviarmi quei tre “like” in apparenza innocui, era una sedicente imprenditrice cinese che mi ha fatto credere ci fossimo conosciuti in Germania dove avevo prestato servizio. Inizialmente non ho mai pensato che quella donna non esistesse e che fosse in atto una truffa nei miei confronti, per cui ho proseguito a dialogare con lei senza sospettare nulla».

Il bonus di benvenuto
Soltanto in seguito, quando gli eventi sono precipitati, l’ex 007 ha realizzato che si trattava di una donna-fantasma: «Diceva di chiamarsi Amy Huang, di avere trent’anni, di essere proprietaria di una ditta di mobili, di vivere a Graz, in Austria. Abbiamo iniziato a chattare su WhatsApp». Ne nasce una sorta di amicizia a distanza, finché la sedicente Amy Huang comincia a «fare accenno ad alcuni investimenti proficui. Ho sempre lasciato cadere il discorso, poi un giorno mi ha proposto un piccolo affare di mille euro. La cifra era talmente modesta che, anche per curiosità, ho accettato. Non l’avessi mai fatto…». Si trattava di bitcoin: «L’investimento consisteva nell’inviare denaro, sotto forma di criptovaluta, su una piattaforma dove sarebbe aumentato grazie a bonus di benvenuto e mensili. Avevo una id e una password scelti da me. Dopo aver versato mille euro, ho ricevuto degli interessi, sembrava andare tutto bene e dopo quel primo investimento, la sedicente imprenditrice orientale me ne ha proposti altri».

«Nessuno è al sicuro»
Poi però sono cominciate le perdite, sempre più significative: «Una puntata dopo l’altra, sono arrivato a perdere oltre duecentomila euro». Inizialmente De Meo è rimasto sconvolto, ma poi «ho trovato conforto e aiuto dai miei familiari, che sono stati fondamentali per farmi reagire». A dargli supporto sono stati anche i volontari dell’associazione torinese Acta (Azione contro truffe affettive e lotta cybercrime), di cui l’ex generale è diventato ora uno dei referenti nazionali lanciando un appello: «State attenti, nessuno è al riparo dai pericoli online, chiunque può cascarci com’è purtroppo accaduto a me».

“Nessuno è al sicuro”. Truffa da 200mila euro all’ex generale Nato: ecco cosa è successo
19 Agosto 2023 – 23:22
A raccontare la sua storia è l’ex generale Gerardino De Meo. Finito in una truffa sul web, l’uomo ha perso più di 200mila euro

Una storia incredibile quella raccontata da Gerardino De Meo, ex generale dell’Esercito di 71 anni adescato sul web e rimasto vittima di una truffa ai suoi danni. L’uomo, fra l’altro esperto di intelligence e controspionaggio, è finito nella rete di una sedicente imprenditrice cinese che, dopo aver ottenuto la sua fiducia, ha cominciato a proporgli degli investimenti finalizzati a sottrargli denaro.

“Se ho deciso di raccontare pubblicamente l’incubo in cui sono sprofondato è principalmente per mettere in guardia dai rischi dei social network, per far capire il livello di spregiudicatezza raggiunto da questi abilissimi truffatori e quanto sia facile caderci com’è capitato a me, che ho pagato a carissimo prezzo la mia buonafede”, esordisce l’ex generale sulle pagine del Corriere del Veneto.

Alto ufficiale di rango, con alle spalle un importante ruolo come comandante del distaccamento logistico Nato a Verona e di West Star, il bunker antiatomico sito ad Affi, Gerardino De Meo fatica ancora a credere a quello che gli è accaduto.

Tutto comincia da un like
L’incubo del 71enne, come da lui raccontato, comincia il 7 luglio 2021. Si trovava da solo in casa, perché la moglie si era recata a Bologna per far visita alla loro figlia, che aveva da poco partorito. “Mi arrivarono tre like a una foto che avevo appena postato su quella che all’epoca era la mia pagina Facebook”, spiega l’ex generale De Meo. “Una trappola perversa, organizzata così efficacemente da sembrare all’inizio tutto fuorché un raggiro”. A inviare quei like sarebbe stata una giovane imprenditrice cinese, una donna che si presentò come Amy Huang. Questa raccontò di avere circa 30 anni, di vivere a Graz (Austria) e di essere la titolare di un’azienda che produceva mobili.

De Meo e la sedicente imprenditrice cominciarono a chattare su WhatsApp, instaurando in breve tempo un’amicizia. A quel punto Amy Huang iniziò a parlare di alcuni investimenti proficui, arrivando a proporli all’uomo. “Mi ha fatto credere ci fossimo conosciuti in Germania dove avevo prestato servizio”, racconta l’ex generale. “Un giorno mi ha proposto un piccolo affare di mille euro. La cifra era talmente modesta che, anche per curiosità, ho accettato. Non l’avessi mai fatto”.

Il mondo dei bitcoin
La proposta della sedicente imprenditrice, dunque, non tarda ad arrivare. “L’investimento consisteva nell’inviare denaro, sotto forma di criptovaluta, su una piattaforma dove sarebbe aumentato grazie a bonus di benvenuto e mensili”, spiega De Meo. “Avevo una id e una password scelti da me. Dopo aver versato mille euro, ho ricevuto degli interessi, sembrava andare tutto bene e dopo quel primo investimento, la sedicente imprenditrice orientale me ne ha proposti altri”.

Una trappola ben studiata, dunque, che si è chiusa quando tutto è venuto inevitabilmente allo scoperto. A un tratto, infatti, De Meo ha cominciato ad accusare sempre più perdite, fino a veder sparire l’astronomica cifra di duecentomila euro. Un colpo difficile da incassare.

Attenzione alle trappole sul web
“Ho trovato conforto e aiuto dai miei familiari, che sono stati fondamentali per farmi reagire”, afferma l’ex generale, ancora scosso. “State attenti, nessuno è al riparo dai pericoli online, chiunque può cascarci com’è purtroppo accaduto a me”, è il suo appello.

E i social? Capitolo chiuso. Dopo la terribile esperienza, De Meo ha lasciato tutte le piattaforme.

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